Mission

 

Ogni nodo di questa rete infinita è insostituibile, e quei nodi siamo proprio noi, che ogni giorno respiriamo e preghiamo affinché il nostro indagare l’esistenza lasci almeno un’impronta su questa Terra.

 

La direzione è tutto!InMiaMemoria è frutto di un incontro tra persone qualunque.
Persone portatrici di storie intense. Ora banali, ora impossibili.
Come molte altre, danno un senso ai propri percorsi imparando dai propri errori, perseverando.
Guardandosi dentro.
Ricordando…
Sono persone come tante.
Perciò uniche.
Hanno capito. E hanno sperato, sognato, pianto.
Hanno riso, anche.
Hanno combattuto.
E continuano a farlo ogni giorno, anche contro gli errori commessi per eccessivo entusiasmo. Sono quelli che scottano di più, perché il mondo sembra non capire cosa c’è di nuovo e fa sempre più fatica ad aver fiducia.

Le lancette degli orologi continuano a girare. Ogni giorno tracciano cerchi d’incantesimo e, insieme alla società dell’oblio, nutrono l’illusione che la vita ricominci da capo ogni dodici ore.
Rinasciamo ben due volte al giorno… Eppure la vita ci cola tra le dita e non torna più.

Ecco perché vogliamo ricordare, e la memoria di noi stessi non può prescindere da quella di chi ci ha dato la vita, gli insegnamenti.
Le esperienze.
Le esperienze, sì. Ci cadono addosso, attraversano le nostre vite, seguono i propri percorsi impossibili.
Incantati, a nostro avviso.

Questi percorsi filtrano attraverso il nostro tempo e la nostra vita, vanno a insinuarsi in quelle altrui come hanno già fatto con noi.

Come si può pensare che una persona sia un compartimento stagno?
La società, questo, ama sottolinearlo. Nell’era del profitto ad ogni costo, è pratico far credere agli uomini che sono soli, disperati, insignificanti.
Divide et impera. Si vede bene, oggi come sempre, che il gioco funziona.

Invece noi crediamo che la vita sia un arazzo dai colori vividi, meravigliosi, cangianti e, soprattutto, che sia un insieme di possibilità infinite che acquisiscono concretezza con la fiducia.
Ogni nodo di questa rete infinita è insostituibile, e quei nodi siamo proprio noi, che ogni giorno respiriamo e preghiamo affinché il nostro indagare l’esistenza lasci almeno un’impronta su questa Terra.

Da sempre cerchiamo di ricordare chi siamo e chi eravamo.
Da sempre immaginiamo chi diventeremo.
Desideriamo che il nostro cammino abbia una direzione e, giorno dopo giorno, giochiamo con la quotidianità, la corteggiamo, l’invitiamo a darci almeno una possibilità di fare a modo nostro.
A volte ci schiaffeggia.
Altre si dona.

In ogni caso, quella dell’Uomo è un’avventura meravigliosa e ci si spezzerebbe il cuore se la sapessimo buttata.
Ecco perché ci siamo rimboccati le maniche e, in noi stessi, abbiamo messo ‘del nostro’. Questa è la parte indimenticabile che ci porteremo dietro per sempre.

Ma che ne sarebbe della parte più consistente di noi? Quella che l’esistenza ha seminato nella nostra intimità sia biologicamente che spiritualmente attraverso l’amore, le attenzioni e, sì, anche l’indifferenza altrui?
Perché continuare a non onorarne l’importanza?
E cosa dire di tutto ciò che siamo diventati e un giorno porteremo con noi nel nostro cammino post mortem?

Perché tenerlo tutto per noi?
Perché non tornare a donare il nostro tesoro più grande, quello accumulato nell’arco di una vita di dubbi e cambiamenti di rotta ed esprimibile nel modo più adatto, quello del semplice raccontarsi con le parole, le riflessioni mai confessate, le testimonianze dei nostri momenti speciali?

Se poi fosse anche facile rendere un servizio pubblico a quest’Italia piena di buchi e magagne, e potessimo aiutare le persone a tenere in ordine le tombe dei propri cari ed evitare che finiscano senza preavviso negli ossari comuni?
Se potessimo diventare punto di riferimento nazionale per la gestione e l’onore dei sepolcri, per l’affettività verso i Defunti?

Questo obiettivo, ad appena sette mesi dall’avvio dei lavori, è già raggiunto.
E se potessimo anche informare in tempo reale le persone sulle visite alle tombe dei loro cari?
Metterle in contatto con chi non vedono da anni o decenni e magari continua a impegnare una parte importante dei loro pensieri?
Dar loro uno strumento che renda possibile creare un luogo di raccoglimento per il Defunto e, là, arrivare a sfiorarlo amplificando il valore della sua e delle nostre vite?

Siamo perfezionisti. E ci piace sporcarci le mani, se ne vale la pena.
Sbaglieremo.
Inciamperemo.
Molti ci sosterranno.
Altri ci condanneranno.

… E’ il grande, meraviglioso gioco della vita.

 

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